Lettori fissi

mercoledì 16 maggio 2018

PAROLE INUTILI

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Oggi vorrei affrontare con voi un argomento un pò delicato. La morte di una persona a noi cara. Momento difficile e pieno di sofferenza, perchè il distacco di per sè è difficile, il rendersi conto che quella persona a cui tanto tenevi non sarà più lì fisicamente accanto a te, pronta a consigliarti o abbracciarti... Per i credenti come me c'è la speranza in una vita dopo, in un universo parallelo dove chi non c'è più magari è ugualmente accanto a te per proteggerti. A chi non è mai capitato di pensare almeno una volta nella vita "mi sono sentito guidato, preso per mano e condotto senza nemmeno sapere dove e perchè". A me capita spesso, davvero. 
Quando avevo l'età di dieci/ undici anni è venuto a mancare mio nonno, uomo molto importante nella mia vita. C'ero molto legata, e lui a me. Ancora oggi, a distanza di molti anni mi capita di pensarlo, sognarlo. Molti miei successi li lego alla sua vicinanza a me. Quando ci fu la veglia prima del suo funerale io ero lì. Piangevo, le lacrime scendevano da sole. Avevo bisogno di prendere un pò d'aria, uscì nel cortile e mi sedetti in una delle panchine lì fuori. In momenti come questi i ricordi hanno il sopravvento nella tua mente, pensavo e piangevo. Mi si avvicinò ad un tratto un signore, non ricordo bene chi fosse, forse nemmeno lo guardai sinceramente, mi baciò e mi disse "condoglianze". Non sapevo cosa significasse, non ne avevo idea, ma mi sembrò una cosa stupida. Chiesi poi a mia madre il significato di quelle parole, lei mi spiegò che è un modo per dire che quella persona ci è vicina nel dolore. Pensai nuovamente che fosse una cosa stupida. Come può una persona che non vedi mai, che nemmeno sai chi sia esserti accanto nel dolore? Ti è accanto solo chi sta soffrendo davvero come te. E in quest'ultimo caso nemmeno si ha senso pronunciare quelle parole. Avete mai visto due figli scambiarsi le condoglianze per la morte del proprio padre? Non mi piace, una parola inutile. L'ho usata pure io un paio di volte in situazioni del genere, ma ogni volta che uscivano dalla mia bocca pensavo alla loro inutilità. Oggi non le pronuncio più. Preferisco andare, dare un bacio e un abbraccio, tenere una mano sulla spalla di chi soffre in silenzio per qualche minuto. Dire che ci sono. 
Non mi piace quando la gente usa le parole solo perchè si usa, è così che si fa, è educato fare così. NO. Le regole te li fai tu, te li indossi a tuo piacimento e secondo la tua logica. Lo stesso abito lo devi adattare alla tua persona, semplice, con una cinturina, tirato un pò più su, sceso un pò più giù... tu fai la differenza, no l'abito. E se quello stesso abbigliamento lo indossasse un'altra persona, magari al tuo stesso modo, l'effetto non sarebbe uguale. Tu sei tu. Non lasciare che spesso le abitudini offuschino il tuo essere...

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IL BELLO DELLA VITA

E' da tanto tempo che non scrivo. A volte la vita ti prende per mano e ti porta altrove o semplicemente sei tu che scegli di cambia...